9 novembre 2012

Se vostro figlio fosse ...Gandhi??!

Marshall racconta:

Mi sono inventato un altro esercizio che richiede un po’ di fantasia… :

Cercate di ricordare un episodio in cui vostro figlio o un altro bambino a cui siete legati, ha fatto qualcosa che non vi è piaciuto.

In seguito provate ad immaginare una persona famosa di cui avete la massima stima e per la quale nutrite il massimo rispetto. Il caso vuole che proprio quella persona sia venuta a trovarvi a casa vostra e, per un inspiegabile motivo, fa la stessa cosa del vostro bambino. Cosa direste  quindi a quella persona che tanto ammirate?…

Riuscite ad immaginare ciò che succederà la prossima volta in cui vi arrabbierete per qualcosa che ha fatto il vostro bambino e lo guarderete come la persona famosa, che rispettate di più al mondo?

Quando ho voluto sperimentare l’esercizio, mi sono immaginato di invitare Gandhi a casa mia. Immaginate se vostro figlio fosse Gandhi! … Purtroppo Gandhi non era molto adatto all’episodio che mi sono trovato a gestire a casa mia. Mio figlio più piccolo si era lavato i capelli nel lavandino, lasciandolo sporco di capelli; ce n’erano dappertutto! Anche se mi  ci è voluta parecchia immaginazione per vedere Gandhi, calvo, in questa situazione… l’esercizio mi è stato molto utile!

Ho capito come, nella nostra cultura, siamo pronti a disumanizzare una persona relegandola nella categoria ‘bambino’. Nello stesso cassetto mentale ci sono innumerevoli pensieri che ci impediscono di essere  genitori attenti e aperti.

Uno di questi pensieri è la diffusa convinzione che i genitori siano responsabili del comportamento dei figli. Significa che i genitori devono fare in modo che il figlio si comporti ‘a modo’. Questa è un’attitudine  non soltanto distruttiva, ma fallimentare… perché semplicemente impossibile: nessuno è in grado di controllare il comportamento di un’altra persona.  Possiamo però intervenire sul contesto.

“Un bambino per lei è quindi un essere umano immerso in un mondo che gli è sconosciuto. In questo caso gli adulti hanno un’immensa responsabilità nel mostrargli come funziona la vita…!”.

Sì. Siamo responsabili di mostrarglielo con il nostro comportamento; tuttavia non siamo responsabili dei gesti di nostro figlio. Possiamo chiederci: “Vivo veramente quei valori che vorrei trasmettere a mio figlio?”.

Ecco qualcosa che possiamo decidere noi stessi.  Ma non abbiamo nessun controllo sul modo in cui il bambino decide di comportarsi.

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